Il Contatto in Gestalt

Perls et all (1951) nel testo "Teoria e pratica della terapia della Gestalt" evidenziano che la vita è un continuo susseguirsi di cicli: l'ovulazione, il sonno, i giorni, i mesi, le stagioni. Allo stesso modo ogni esperienza umana rispetta sempre un ciclo: si manifesta, si sviluppa e si esaurisce, in un continuo alternarsi di figura/sfondo, di cose che attirano il nostro interesse mettendone altre in secondo piano (due figure non possono coesistere contemporaneamente), attingendo agli studi già validati sulla percezione di Wertheimer.

Perls, Goodman e Hefferline rilevano quattro fasi del ciclo di contatto-esperienza: pre-contatto (preliminari), contatto (decisione di intervenire nell'ambiente), contatto pieno (è presente l'emozione e sono attive le sensazioni, si ha l'intenzione a risolvere un problema), post-contatto o ritiro (digestione e assimilazione dell'esperienza). Il contatto avviene tra l'organismo e l'ambiente ovvero tra l'individuo che è in relazione con l'altro. Io e te siamo due organismi ed entriamo in contatto attraverso la nostra interazione che avviene con ciò che viene definito "confine di contatto". Il contatto può essere stabilito anche con oggetti, animali, ricordi, immagini, aspetti della natura e di sé. Il contatto è cambiamento. E' la qualità del contatto a determinare se un'esperienza è vissuta pienamente o è semplicemente vissuta. A titolo esemplificativo quando si ascolta un brano musicale si può stare semplicemente in ascolto oppure si possono sentire i brividi lungo la schiena durante l'ascolto. E' un modo di conoscere il mondo attraverso i sensi piuttosto che i significati.

Il contatto per poter essere possibile necessita della presenza di tutte le funzioni del sé. Il sé è identificato da Perls come una specie di organo dell'individuo, un "agente di contatto con l'esterno nel presente". Le sue funzioni sono l'io (funzione di scelta, permette di sentire i propri bisogni e sentire quale scelta fare per sentirci bene), l'es (funzione relativa alle pulsioni "percezione corporea e sensoriale delle stimolazioni interne ed esterne") e la personalità (l'insieme delle esperienze fatte proprie). Il sé si evolve di continuo.

Non sempre il ciclo di contatto si conclude in modo regolare: viene evitato qualcosa o sfugge al controllo, sono reazioni provvisorie di difesa. Queste resistenze spesso risultano superate, inopportune o eccessive, vengono definite interruzioni di contatto. L'interruzione del ciclo di contatto non è qualcosa di assolutamente negativo, ma esprime la strategia che la persona ha utilizzato per stare al mondo, è l'adattamento creativo che in passato è stato funzionale per prendersi cura di sé. Nel tempo è diventato automatico, cristallizato e oggi non permette il contatto pieno, non permette di soddisfare il bisogno attuale, lasciando aperte le gestalt. Secondo Perls è importante diventare consapevoli di COME impediamo che l'esperienza si concluda in modo soddisfacente nel qui e ora. Sono cinque le interruzioni principali che impediscono il ciclo di contatto: confluenza (durante il pre-contatto), introiezione e proiezione (durante la presa di contatto), retroflessione e egotismo (durante il contatto pieno). Queste resistenze servono a modulare l'intensità dell'esperienza o a evitarla. La confluenza elimina la consapevolezza delle sensazioni, non sento il mio bisogno e mi conformo a quello dell'altro. Chi introietta ha ingerito le convinzioni altrui senza farle proprie e adesso deve stare alle regole che si autoimpone. Con la proiezione ci si sente minacciati, si accusa l'altro. Chi retroflette fa a se stesso quello che vorrebbe fare agli altri, il rischio è somatizzare. L'egotico ha un interessamento verso se stesso.

Bibliografia/fonti:

Clarkson, P. (1992). Gestalt-counseling: Per una consulenza psicologica proattiva nella relazione d'aiuto. Sovera multimedia.

Ginger, S. (2005). Iniziazione alla Gestalt: L'arte del con-tatto. Edizioni Mediterranee.Clarkson, Gestalt counseling

Perls, F. S., Hefferline, R. F., & Goodman, P. (1997). La terapia della Gestalt: Vitalità e accrescimento nella personalità umana. Astrolabio.

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